Giancarlo Bedoni
Giancarlo Bedoni vive e lavora ad Ameno, paese in cui per anni è stato portalettere. Nel 1940 anni inizia l’apprendistato da falegname nella bottega di Pontiroli Angelo a Lortallo, poi si avvicina alla tecnica del restauro frequentando la bottega Rosati a Orta San Giulio.
Per cinque anni vive da emigrante nel Vallese, lavorando per una ditta che produce mobili in legno. Dai primi anni Novanta lavora il legno come passatempo, realizzando soggetti che variano a seconda della grandezza e del tipo di materiale che ha a disposizione. Non conosce la tecnica del disegno, di conseguenza traccia linee sommarie sul pezzo ancora grezzo, senza servirsi di una bozza, “limitandosi” a riprodurre mentalmente quello che sarà il percorso da seguire.
Bedoni partecipa a Studi Aperti dall’edizione del 2007 per la quale propone un’installazione di tre finte piante con uccelli al parco comunale. L’anno successivo è la volta di un laghetto circondato da funghi e popolato di pesci, cigni e papere. Nel 2009 presenta una serie di 56 maschere dalle deformazioni grottesche, in legno di ciliegio, che, nei temi e nei volumi, ricordano da vicino quelle della scultura negra, fondamentale per lo sviluppo del cubismo.
Bedoni presenta quest’anno farfalle e formiche la cui realizzazione lo ha obbligato ad una riflessione approfondita sul dettaglio. Il suo laboratorio si trasforma in un luogo incantato, una riserva naturale in cui si viene avvolti da un manto di farfalle variopinte e ci si sorprende attenti a seguire con lo sguardo il percorso di operose formiche.