Advanced School of Architecture
L’Advanced School of Architecture costituisce un percorso didattico di eccellenza rivolto a una selezione di studenti delle Scuole del Politecnico di Milano e concepito come struttura itinerante in rapporto alle peculiarità delle stesse Scuole e alle complessità dei temi affrontati.
A Mantova (Cattedra Unesco in Pianificazione e tutela architettonica nelle Città Patrimonio mondiale dell’Umanità) si è il scelto Forte di Pietole, complessa macchina per il controllo del territorio e risultato di una lunga processualità descritta nella sedimentazione delle sue forme sulla natura del Mons Virgilii. Fondato in epoca napoleonica, è completato durante la dominazione austriaca e nuovamente riformato dopo l’annessione al Regno d’Italia allorché viene declassato a polveriera. Gli usi alternativi, gli eventi bellici (l’esplosione del 1917 e il bombardamento del 1944) e il suo recente abbandono hanno contribuito alla definizione di un palinsesto connotato da peculiarità naturalistiche ed ambientali che ne suggeriscono un suo collegamento con il centro storico, i laghi e l’area protetta del Parco del Mincio. E ancora oggi è Virgilio a fornire uno spunto per una riscrittura sostenibile del luogo: il Virgilianeum è sublimazione delle Bucoliche, giardino di delizia per il ristoro fisico e mentale dell’uomo.
Le architetture del Forte sono frammenti in un paesaggio intercluso, laddove la modellazione plastica del suolo (artificio) e la vegetazione (natura spontaneamente sovrappostasi all’azione dell’uomo) sono gli unici elementi connettivi che ancora riescono a imporre un ordine.
Il progetto vuole essere un paradigma del processo di riconversione dell’artificio in natura, seppur addomesticata. Il verde spontaneo viene messo a regime e i manufatti esistenti vengono restituiti a un inaspettato destino: i frammenti eterogenei sono ricomposti come sequenza di luoghi e il percorso di visita diviene un procedere sintattico tra gli elementi costitutivi del Forte. La loro trasformazione avviene attraverso costruzioni e demolizioni puntuali che modificano la percezione dello spazio e le relazioni tra i singoli oggetti e il contesto.
Il progetto restituisce a nuovo uso le architetture del Forte, accentuandone la condizione di rudere entro un contesto naturale e ricomponendo entro un quadro unitario le tracce sedimentate della costruzione, i segni dell’abbandono e dell’azione del tempo sull’architettura, il verde spontaneo. È la natura, nella sua dimensione bucolica, che riscatta il Forte a un nuovo destino.
[Valerio Tolve]