Angelo Molinari
Casa Molinari, Vicolo Beltrami 3
Angelo Molinari è nato ad Ameno nel 1956, dove tuttora vive e lavora.
Ha compiuto gli studi artistici presso l’Istituto d’Arte di Venezia e l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Fin da studente espone in diverse mostre collettive, tra cui PATMOS, un'installazione del 1983 nella Sala del Maniscalco a Urbino. All'Accademia incontra il maestro cinese Hsiao Chin che lo avvicina alla pittura orientale. Nel 1986 si reca in Cina e successivamente in Giappone. La sua pittura ha preso in esame vari linguaggi visuali, dalla fotografia alla foto-riproduzione con interventi pittorici, fino alle ultime ricerche astratto-gestuali. La sua versatilità lo porta anche a una lunga collaborazione con la casa editrice Oca Blu di Omegna e con il fotografo Walter Zerla, con i quali cura l'edizione di alcuni volumi d'arte. Ha esposto le sue opere in numerose mostre, sia personali che collettive, in Italia e all'estero. Nel 1990 espone alla Galleria Spriano di Omegna, è l'inizio di una lunga collaborazione e amicizia che dura ancora oggi. Molinari inoltre realizza pezzi unici in vetrofusione nello studio Casarini di Savona e nel laboratorio di Paolo Piscia a Feriolo. Dal 2000 decora alcune ceramiche nel laboratorio San Giorgio di Albisola Mare. Tra le mostre dell’ultimo anno: Meet Me in the Clouds (Pasajist, Istanbul – a cura di Giorgio Caione), Nomina Sunt Omina (Galleria Duet, Varese – a cura di Francesca Gattoni), Il canto dei ciliegi in fiore (Orta San Giulio).?Riguardo al suo lavoro il critico Marangon parla di “una sorta di sospensione” in cui “le azioni perdono ogni tracotanza, arricchendosi come di una rinnovata coscienza esistenziale, della consapevolezza della casualità di ogni destino, della avvertita comprensione della casualità di un fato che, purtroppo - o per fortuna - sconosciuto ci avvolge, orizzonte di infinite, eppur circoscritte libertà”.
Ha compiuto gli studi artistici presso l’Istituto d’Arte di Venezia e l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Fin da studente espone in diverse mostre collettive, tra cui PATMOS, un'installazione del 1983 nella Sala del Maniscalco a Urbino. All'Accademia incontra il maestro cinese Hsiao Chin che lo avvicina alla pittura orientale. Nel 1986 si reca in Cina e successivamente in Giappone. La sua pittura ha preso in esame vari linguaggi visuali, dalla fotografia alla foto-riproduzione con interventi pittorici, fino alle ultime ricerche astratto-gestuali. La sua versatilità lo porta anche a una lunga collaborazione con la casa editrice Oca Blu di Omegna e con il fotografo Walter Zerla, con i quali cura l'edizione di alcuni volumi d'arte. Ha esposto le sue opere in numerose mostre, sia personali che collettive, in Italia e all'estero. Nel 1990 espone alla Galleria Spriano di Omegna, è l'inizio di una lunga collaborazione e amicizia che dura ancora oggi. Molinari inoltre realizza pezzi unici in vetrofusione nello studio Casarini di Savona e nel laboratorio di Paolo Piscia a Feriolo. Dal 2000 decora alcune ceramiche nel laboratorio San Giorgio di Albisola Mare. Tra le mostre dell’ultimo anno: Meet Me in the Clouds (Pasajist, Istanbul – a cura di Giorgio Caione), Nomina Sunt Omina (Galleria Duet, Varese – a cura di Francesca Gattoni), Il canto dei ciliegi in fiore (Orta San Giulio).?Riguardo al suo lavoro il critico Marangon parla di “una sorta di sospensione” in cui “le azioni perdono ogni tracotanza, arricchendosi come di una rinnovata coscienza esistenziale, della consapevolezza della casualità di ogni destino, della avvertita comprensione della casualità di un fato che, purtroppo - o per fortuna - sconosciuto ci avvolge, orizzonte di infinite, eppur circoscritte libertà”.