Graziano Folata
Asilo Bianco, via Zanoni 17
presentato da Galleria Massimodeluca
presentato da Galleria Massimodeluca
Vive, lavora e studia a Milano. Attualmente frequenta il biennio di Arti visive all'Accademia di Belle arti di Brera, analizza il linguaggio fotografico e compone forme estetiche attraverso svariati medium. La sua ricerca s'innesta nella struttura del contemporaneo ponendo l'accento sul tropismo naturale dell'immagine alla luce di uno sguardo sensibile. Recentemente ha partecipato alla collettiva Ni Dieu Ni Maître a cura di Andrea Bruciati alla Galleria Massimodeluca di Mestre.
Opere in una dinamica di misurazione impossibile del sensibile e della sensibilità che trovano la propria dimensione nel gesto in vitale rinnovamento, sono attitudini alla forma, prodotti del sentimento essenziale.
In "Great Bear": l'evocazione dell'immagine, quella di una rotta dell'animo, riconfigurazione continua dei riferimenti da seguire per poter raggiungere uno spazio visionario, ricreando ogni volta, la costellazione dell' orsa; tutti i parametri possono mutare meno che uno, dettato da una stella organica e naturalmente luminosa, composta da tuorli d'uova sulfurei e accesi, questa stella è l'origine primaria della forma delle altre fusioni in bronzo.Le dimensioni di quest'opera sono infinite: la scala riproduce in modello, il suo riferimento nella volta celeste.
"Long distance" frutto di un atteggiamento scultoreo della materia: tendendo un chewingum entro il limite dell’apertura delle mie braccia, pongo questa sul foglio, con un gesto decisivo ne ricavo l'impronta, determinando il territorio in cui l'immaginazione diviene luogo, dove gli elementi si separano senza dividersi, tesi verso poli diversi, sottilmente uniti. Un atto unico, la testimonianza di una vitalità immaginifica, dell' estensione simbolica di un sentimento trascendente.
Opere in una dinamica di misurazione impossibile del sensibile e della sensibilità che trovano la propria dimensione nel gesto in vitale rinnovamento, sono attitudini alla forma, prodotti del sentimento essenziale.
In "Great Bear": l'evocazione dell'immagine, quella di una rotta dell'animo, riconfigurazione continua dei riferimenti da seguire per poter raggiungere uno spazio visionario, ricreando ogni volta, la costellazione dell' orsa; tutti i parametri possono mutare meno che uno, dettato da una stella organica e naturalmente luminosa, composta da tuorli d'uova sulfurei e accesi, questa stella è l'origine primaria della forma delle altre fusioni in bronzo.Le dimensioni di quest'opera sono infinite: la scala riproduce in modello, il suo riferimento nella volta celeste.
"Long distance" frutto di un atteggiamento scultoreo della materia: tendendo un chewingum entro il limite dell’apertura delle mie braccia, pongo questa sul foglio, con un gesto decisivo ne ricavo l'impronta, determinando il territorio in cui l'immaginazione diviene luogo, dove gli elementi si separano senza dividersi, tesi verso poli diversi, sottilmente uniti. Un atto unico, la testimonianza di una vitalità immaginifica, dell' estensione simbolica di un sentimento trascendente.