Giancarlo Bedoni
Casa Giazzi, via Topini
Giancarlo Bedoni vive ad Ameno. Nel 1940 inizia l’apprendistato come falegname. Dopo la lunga esperienza di portalettere del paese, nei primi anni Novanta riprende a lavorare il legno, realizzando soggetti di vario genere – soprattutto uccelli del cielo – che variano a seconda del tipo di materiale di recupero a disposizione. Non usa bozze o disegni, ma traccia in maniera sommaria sulla superficie da scalfire la figura che intravede nel legno, quindi ne segue a mente la linea e la forma.
Bedoni partecipa a Studi Aperti dall’edizione del 2007, pensando installazioni di vario genere ispirate al rigore immaginifico del Regno Animale o agli aspetti grotteschi ed enigmatici del volto umano.
In questa edizione presenta opere frutto di un impegno creativo a lungo termine. Una foresta in attesa. Teste lignee immote bifronti, gobbi claudicanti, uccelli attenti, serpi pacificamente sollevate, cani bassotti e gatti acquattati sulla soglia del tempo passeggero. Gli sguardi si moltiplicano nell’assenza palpabile di vita e gli spiriti in maschera danzano in un’altra resurrezione. Ciocchi di legna da ardere succhiano linfa dalle mani di un uomo, per vivere ancora. Oltre l’inverno e l’ultimo carnevale.
Bedoni partecipa a Studi Aperti dall’edizione del 2007, pensando installazioni di vario genere ispirate al rigore immaginifico del Regno Animale o agli aspetti grotteschi ed enigmatici del volto umano.
In questa edizione presenta opere frutto di un impegno creativo a lungo termine. Una foresta in attesa. Teste lignee immote bifronti, gobbi claudicanti, uccelli attenti, serpi pacificamente sollevate, cani bassotti e gatti acquattati sulla soglia del tempo passeggero. Gli sguardi si moltiplicano nell’assenza palpabile di vita e gli spiriti in maschera danzano in un’altra resurrezione. Ciocchi di legna da ardere succhiano linfa dalle mani di un uomo, per vivere ancora. Oltre l’inverno e l’ultimo carnevale.