Paola Angelini
Asilo Bianco, via Zanoni 17 presentata da Galleria Massimodeluca
Paola Angelini nasce a San Benedetto nel 1983.
Nel 2011 frequenta il laboratorio di Arti Visive presso l’univesità IUAV di Venezia, con Bjarne Melgaard, e lo stesso anno espone all’interno del padiglione Norvegese alla 54° Biennale di Venezia, nella mostra dal titolo “Baton Sinister” curata dallo stesso Bjarne Melgaard. Nel 2012 inaugura la sua prima mostra personale ad Oslo (Norvegia) nella galleria Rod Bianco. Attualmente partecipa al progetto espositivo Yellowing of the Lunar Consciousness a cura di Andrea Bruciati, presso la Galleria Massimodeluca di Mestre e Palazzo Bonvicini a Venezia. Partecipa a numerose mostre in Italia e all’estero. Vive e lavora a San Benedetto del Tronto.
“Quando parlo del mio lavoro preferisco avere le mani sporche e arrivare da una giornata trascorsa a dipingere. In questa condizione dell'essere si ha poco da dire e questo è il giusto punto da cui iniziare: si è già detto tutto il dicibile.
L'intento è continuare una ricerca che si concretizza visivamente con il lavoro pittorico ma il vero labor sta nei tempi di attesa e di comprensione del processo.
Sto sperimentando una precisa volontà di costruzione e di stratificazione, una precisa volontà di accettazione dei miei limiti e di evoluzione.
É una ricerca esistenziale composta da processi lenti di pittura: riconoscersi e vedere di nuovo.
Mettere tutto su una tela corrisponde a non mettere niente, si tesse una realtà che parte da un approccio incentrato sul fare pittorico.
La figurazione per me è un punto di partenza e di contenimento, mi interessa sperimentare un allontanamento dalla narrazione, attraverso una sospensione dell'elemento spaziale – temporale, che nel lavoro si raffredda.
Tutto diviene un'occasione di indagine sul medium.”
Nel 2011 frequenta il laboratorio di Arti Visive presso l’univesità IUAV di Venezia, con Bjarne Melgaard, e lo stesso anno espone all’interno del padiglione Norvegese alla 54° Biennale di Venezia, nella mostra dal titolo “Baton Sinister” curata dallo stesso Bjarne Melgaard. Nel 2012 inaugura la sua prima mostra personale ad Oslo (Norvegia) nella galleria Rod Bianco. Attualmente partecipa al progetto espositivo Yellowing of the Lunar Consciousness a cura di Andrea Bruciati, presso la Galleria Massimodeluca di Mestre e Palazzo Bonvicini a Venezia. Partecipa a numerose mostre in Italia e all’estero. Vive e lavora a San Benedetto del Tronto.
“Quando parlo del mio lavoro preferisco avere le mani sporche e arrivare da una giornata trascorsa a dipingere. In questa condizione dell'essere si ha poco da dire e questo è il giusto punto da cui iniziare: si è già detto tutto il dicibile.
L'intento è continuare una ricerca che si concretizza visivamente con il lavoro pittorico ma il vero labor sta nei tempi di attesa e di comprensione del processo.
Sto sperimentando una precisa volontà di costruzione e di stratificazione, una precisa volontà di accettazione dei miei limiti e di evoluzione.
É una ricerca esistenziale composta da processi lenti di pittura: riconoscersi e vedere di nuovo.
Mettere tutto su una tela corrisponde a non mettere niente, si tesse una realtà che parte da un approccio incentrato sul fare pittorico.
La figurazione per me è un punto di partenza e di contenimento, mi interessa sperimentare un allontanamento dalla narrazione, attraverso una sospensione dell'elemento spaziale – temporale, che nel lavoro si raffredda.
Tutto diviene un'occasione di indagine sul medium.”