Fausta Squatriti

Fausta Squatriti

Via Zanoni
La ricerca che Fausta Squatriti svolge dagli anni ’60 si articola tra arti visive e scrittura.
L’artista ha svolto inoltre, tra il ’64 e l’86, un’intensa attività di editore di grafica e multipli. Ha insegnato all’Accademia di Belle  Arti a Carrara, Venezia e Milano; è stata visiting professor e ha tenuto conferenze in numerose città estere. Nel 1986 è stata curatrice di Arte e scienza: colore alla Biennale di Venezia.
Le sue personali recenti: Ecce homo al Moscow Museum of Modern Art, Mosca (2009, catalogo Charta), Ascolta il tuo cuore, città a Milano presso Assab One (2011), Conosci te stesso alla Galleria d’Arte Moderna “Giannoni” di Novara (2012), Biblioteca visiva nella dimora storica Villa Cernigliaro a Sordevolo (Biella, 2013), Dal segno al progetto – Opere su carta (1957-2013) a cura di Claudio Cerritelli presso la Biblioteca dell’Accademia di Brera (2013/14), e  Libro aperto (giugno 2014) a cura di Roberto Borghi e Chiara Milani presso la Biblioteca civica di Como. Fra le collettive si segnalano Alla gloria militar! a Bratislava e Venezia salva alla Biennale d’Arte di Venezia, (2010), e nel 2012 Libriste, Biblioteca Classense, Rimini, e Il dolore degli altri animali, a cura di Elisabetta Longari, Fondazione Maimeri, Milano.
Ha esposto i suoi libri d’artista al Museum Necropolis di Tula, alla Biennale di Rostov-on-Don, alla South Russian Biennale of Contemporary Art e alla Fiera del libro di Mosca. Nel 2012 ha partecipato con queste opere alla collettiva itinerante Guerra e Pace (a Milano, galleria Quintocortile, a Mosca, Casa Centrale degli Artisti e  Museo Zverev, e al Museo di Krapivna, distaccamento del Museo di Lev Tolstoj "Jasnaja Poljana").
Mazzotta editore ha pubblicato nel 2002 una monografia sul suo lavoro a cura di Claudio Cerritelli e Roberto Borghi e introdotta da Ingo Bartsh.

Pasta al forno vegetariana
(ricetta di Fausta Squatriti)

Prendete le sfoglie di pasta che si trovano in commercio. Servono per una grossa teglia, e bastano per circa 8 persone.

Tagliate a piccoli pezzi un chilo di zucchine, e fatele andare piano in una teglia bassa, ma con il coperchio, con poco olio di oliva, senza soffriggere mai, qualche cipollotto tagliato sottile, e fate cuocere fino ad ottenere un composto abbastanza morbido e amalgamato, ma non stracotto, specialmente non acquoso, ragione per la quale sarà opportuno terminare la cottura senza coperchio. Aggiungete pochissimo sale, il sapore più che dal sale potrà venire da qualche foglia di alloro, meglio se fresco, e da un pizzico di curcuma, che darà al tutto un bel colore giallo. Se non avete la curcuma, andrà bene anche lo zafferano. Analoga cottura fatela con un’altra verdura, io raccomando i finocchi, che richiedono una cottura un po’ più lunga, ed ai quali manterrei la forma a spicchi, senza sminuzzarli ulteriormente. Per aromatizzare i finocchi, si può usare del cumino, ma anche dell’aneto, aggiunto a fine cottura.
Avrete preparato della besciamella, va bene anche quella industriale, alla quale però consiglio di aggiungere un po’ di noce moscata in polvere, e di allungarla appena un po’ con del latte. Avrete anche della mozzarella fior di latte, tagliata precedentemente a fettine sottili, e fatta sgocciolare tenendola in un colino, ma anche strizzandola con le mani, per eliminare il troppo liquido. Pochi fiocchetti di burro basteranno per condimento.
Avrete anche tagliato a fettine dei pomodorini maturi, possibilmente anch’essi non acquosi. A questo punto potete procedere a formare gli strati, alternando gli zucchini ai finocchi.
Lasagne, verdura, mozzarella, ma non molta, altrimenti il tutto diventa filamentoso e troppo condito, pochissima besciamella, e qualche fettina di pomodoro. Altro strato di lasagna, altra verdura, e avanti cosi.
La cottura a forno già caldo, non richiede molto tempo, quando vedere la besciamella dorarsi, e formarsi sui lati della teglia la crostina sulla pasta, è pronta.
Le verdure possono anche essere peperoni rossi, con cipolle di Tropea, oppure broccoletti con zucchine. Importante è che non si esageri con le quantità, si deve ancora sentire la pasta delle lasagne.